Devo ammetterlo, non amo affatto i trattori! Odio il loro rumore assordante ed il cattivo odore del diesel (…per non parlare del costo). Sono fermamente convinto che arieggiare il terreno sia fondamentale per coltivare in maniera corretta, ma fresando la terra con trattori o motocoltivatori si distruggono tutte le “vie di comunicazione” delle piante. Ebbene sì, la terra è un complesso organismo di forme viventi che comunicano tra loro grazie ad una fitta rete di filamenti interminabili: il micelio, un vero e proprio Internet delle piante.
Per approfondire l’argomento vi invito a vedere il film “Il suolo è un organismo vivente” su YouTube e capirete cosa distruggiamo ogni giorno con i trattori.
Spezzare questa preziosa rete di comunicazione e di distribuzione di sostanze nutritive sarebbe come rompere per sempre un cavo dorsale sottomarino che collega un continente alla nostra rete Internet. Cosa accadrebbe se noi non fossimo più connessi ai siti dell’America o dell’Inghilterra? Crollerebbero i mercati azionari in pochi secondi e resteremmo isolati, costretti a ricominciare da zero nel costruire una nuova rete Internet impiegando decenni. Un disastro!
Tutti sanno che sono un seguace di Masanobu Fukuoka e della sua filosofia del “non fare”, ovvero fare il meno possibile per non alterare l’equilibrio naturale; così per anni mi sono chiesto come potevo limitare i danni per arieggiare il terreno ammendandolo con la zeolite ed arricchendolo con materia organica. Come sempre la risposta viene dalla natura e dalle TALPE!
Le talpe sono delle incredibili “zappatrici” rispettose, scavano cunicoli infiniti e contribuiscono, a loro modo, all’autostrada vegetale che c’è nel suolo. Quando una talpa scava rende il terreno straordinariamente soffice ed arieggiato, ed è così che nasce la mia innovativa tecnica che ho chiamato simpaticamente…
Tecnica della elettrotalpa e della mega cannuccia
In questo video vi spiego tutti i passaggi per dimenticare per sempre la zappa e i costosi trattori, ed iniziare una nuova era… quella della trivella!
So già cosa state pensando, vi leggo nel pensiero! “Sì certo, valli a fare 10 ettari così!”. Questo è solo un fatto di mezzi e il fine li giustifica sempre! Oggi non abbiamo macchine capaci di avanzare e trivellare a 30/40 centimetri facendo numerosi fori da 8/10 centimetri di diametro; esiste il trattore con la trivella al seguito per piantare alberi, ma per fare i buchi che servono per coltivare ortive ci impiegherebbe una vita. Chissà se la mia tecnica domani farà svegliare il mondo dell’AgriTech e il mercato proporrà macchine micro trivellatrici capaci di fare il lavoro che faccio io con la mia mini trivella in un nanosecondo… staremo a vedere.
Nel frattempo chi ha un pezzo di terra incolto, per piacere, non lo fresi con il trattore di “mio cuggino” perchè sarebbe una gran cavolata. Limitatevi a decespugliare a zero lasciando tutto lo sfalcio sulla terra stessa, stendete un tubo gocciolante (2 litri, massimo 4 litri/ora) ed iniziate ad andare giù di trivella.
Basta poco, che ce vò! Ecco il risultato finale.
La mia tecnica è innovativa proprio perchè usa strumenti quasi primitivi:
- una “elettrotalpa” ovvero una trivella azionata da un avvitatore elettrico (non siamo nel medioevo 🙂 )
- una mega canuccia, ovvero un tubo di scarico con un imbuto
- un trapiantatore verticale
Il tutto rigorosamente progettato per evitare di chinarsi e rompersi la schiena, cercando non solo di alterare il meno possibile la terra, ma anche le nostre vertebre!
Ovviamente non basta solo trivellare ma, come mostrato in numerosi dettagli nel video, occorre nutrire ed ammendare il terreno. La terra ricavata dall’azione della trivella va recuperata in secchi per poi essere ricondizionata in terra 2.0 con questa ricetta che vale per molte tipologie di suolo:
- 8 secchi di terra ricavata dall’azione della trivella
- 1 secchio di terriccio biologico da trapianto ricco di torba di buona qualità
- 1 secchio di zeolite 3-6 mm
- 1/2 secchio di stallatico pellettato
Per alcuni tipi di suolo, ad esempio quelli molto ricchi di argilla o limo, la ricetta deve necessariamente subire delle variazioni, e come sempre vi aiuterò a trovare la formula giusta se mi contattate oppure lasciate un commento a questo post.
Oltre a questi ingredienti di base, ed anche molto economici, è possibile aggiungere altri colloidi organici come l’humus ed altri tipi di fertilizzanti, a voi la scelta.
Ecco il risultato che dovete ottenere… il terriccio da trapianto irresistibile per qualsiasi pianta: terra ammendata ed arieggiata con zeolite Chabasite al 10% nutrita con fertilizzante naturale.
Sono certo che le vostre piante non potranno albergare in una dimora migliore e la vostra terra vi ringrazierà perchè riuscirà ancora a comunicare correttamente, poichè l’azione della trivella sarà stata così poco invasiva che, in poche settimane, non solo il micelio si ripristinerà ma collegherà anche le giovani piantine nel suo immenso Internet vegetale.
Diffondete il verbo, dal vostro zeoguru per ora è tutto!
4 Commenti. Nuovo commento
Molto, molto interessante.
Metodo ingegnoso e rispettoso della natura
Mi piace il metodo, appena possibile lo proveró!
È una tecnica innovativa e mi è stata spiegata direttamente dall’autore e l’ho fatto quest’anno nell’orticello e devo dire la verità le piante di un 1/1,2 mt in questo periodo non li ho mai avute quindi posso consigliarla a tutti e avrete ottimi risultati…